Giocare su un tavolo piatto senza alcun tipo di ostacolo non è certamente qualcosa che farà appassionare chi si avvicina per la prima volta a un gioco di miniature. Ecco come movimentare il proprio campo di battaglia usando materiale di recupero e un po’ di polistirolo.
Per realizzare i nostri scenari tutto quello di cui avremo bisogno sono polistirolo (meglio quello utilizzato per l’isolamento termico, più compatto di quello bianco), colla vinilica, sabbia, qualche sassolino e gli imballi di cartone che si possono trovare nelle scatole di dispositivi elettronici, giocattoli o suppellettili varie. Volendo è possibile aggiungere dettagli come barili, luci, piccoli rottami e altro provenienti dalla scatola di pezzi avanzati dai vari kit di montaggio.
Il primo passo consiste nell’individuare quanto polistirolo serve per ospitare le strutture che andremo a creare, nel nostro caso una casermetta e due silo lanciamissili. Utilizzando l’imballo di una stampante (uno dei due laterali che la tengono ferma nella scatola) e due coppe provenienti da una cassetta di meloni (si, proprio quelli che trovate dal fruttivendolo) si traccia sul polistirolo l’ingombro e lo si ritaglia grossolanamente.
Per farlo abbiamo utilizzato il Politrafor di Amati, un archetto alimentato a batteria dal costo di pochi euro che si può trovare in qualsiasi negozio di modellismo.
Posizionate le strutture avremo un’idea di come si svilupperà lo scenario.
Con il Politrafor andremo a tagliare in obliquo i bordi cercando di ottenere un effetto irregolare. Per farlo si può variare l’inclinazione del filo metallico e la profondità del taglio.
Mano a mano che si procederà si otterrà un effetto come quello nell’immagine seguente.
Terminata la fase di preparazione della base si procederà incollando le strutture con della colla a caldo (per fare prima) o con colla vinilica non prima di averne rifilato i bordi con una forbice.
La colla a caldo tenderà a far ritirare il polistirolo ma non preoccupatevi, nelle fasi seguenti questo difetto verrà mascherato dalla texture che andremo a dare al nostro scenario.
Terminata la fase di incollaggio delle strutture e di eventuali altri livelli di terreno si otterrà qualcosa di simile a questo, già sufficiente per essere utilizzato durante le partite tra amici.
Qualche sasso preso sui bordi della strada o in un parco ci aiuterà a movimentare il terreno.
Con del plasticard (o un qualsiasi altro materiale piatto di nostro gradimento) andremo a chiudere eventuali buchi nel cartone o ricreare porte, feritorie, ecc.
Proseguendo è il momento di stendere la texture sulla base di polistirolo, ovvero di ricreare l’effetto terra. Per farlo si procederà in più riprese coprendo il polistirolo con colla vinilica sulla quale andremo poi a spargere della comune sabbia (in un negozio di bricolage si trovano sacchi di vario peso a pochissimi euro).
Per stendere la colla ci aiuteremo con un pennello economico di quelli utilizzati dai bambini per i loro primi esperimenti con le tempere. Lo stesso, una volta terminata questa fase, verrà pulito e riutilizzato per dipingere lo scenario. Finita la stesura di colla e sabbia avremo un risultato simile a questo.
Il passo successivo consiste nell’aspettare che la colla asciughi (servono circa sei ore per una perfetta asciugatura) aggiungere qualche particolare e ricoprire il tutto con una base di colore nero proveniente da una bomboletta presa in ferramenta. Il solvente presente nella bomboletta andrà a intaccare il polistirolo dandogli un naturale effetto roccioso nelle parti non coperte dalla sabbia.
Asciugato il fondo si procede a colorare il terreno partendo dalle strutture. Utilizzando la tecnica del pennello asciutto si cominciano a evidenziare le strutture.
Si passa poi al terreno partendo da un marrone scuro fino ad arrivare a un sabbia chiaro.
Si arriva così alla parte più lunga del lavoro, ovvero i dettagli. Qualche tocco di oro metterà in evidenza alcuni particolari mentre per gli oggetti più colorati si comincerà dipingendoli grossolanamente di bianco, un passo necessario per far spiccare i colori che vorremo poi applicare.
Si procede con i dettagli…
Si stendono i colori definitivi e, una volta asciutti, si procede con un primo lavaggio…
Altri particolari.
Ancora dettagli…
Terminata al colorazione del terreno, delle strutture, degli oggetti sparsi sul campo e dei particolari si può iniziare a stendere l’erba statica aiutandoci con un applicatore autocostruito.
Come per la sabbia si procede una zona alla volta…
Utilizzando sabbia mista a erba si possono ottenere effetti differenti come zone di erba più secca.
Una volta terminata la stesura dell’erba non ci rimane che aspettare l’asciugatura della colla ed eventualmente dare una leggera mano di trasparente opaco per sigillare tutto ed evitare che l’uso faccia scolorire velocemente le parti più a contatto con le mani.
Questa tecnica può essere utilizzata per realizzare altre tipologie di terreno come quelle che potete vedere nella gallery.
Testo e foto di Alessandro Milini