Games Workshop – La compagnia dell’Anello

Dall’omonimo capolavoro di J.R.R. Tolkien un set di miniature ormai difficili da trovare ci riporta nella Terra di Mezzo in direzione del Monte Fato

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Era novembre del 2001 quando Games Workshop portò gli appassionati di giochi da tavolo a giocare a fianco di Gandalf, Frodo, Aragorn e degli eroi della Compagnia con una serie di miniature davvero uniche. Dal nostro archivio ecco riaffiorare la primissima edizione della Compagnia dell’Anello, un set in metallo ormai quasi introvabile se non su Ebay, Amazon o in siti specializzati.
La Compagnia si compone di nove miniature raffiguranti Gandalf, Aragorn, Boromir, Legolas, Gimli, Frodo, Sam, Merry e Pipino, ovvero la Compagnia che parte da Gran Burrone dopo il Concilio di Elrond in cui si decide di gettare l’Unico Anello nella lava del Monte Fato e porre fine all’esistenza di Sauron una volta per tutte.

Il set
Le miniature sono raccolte in un grande blister sezionato in modo da contenere singolarmente le miniature degli umani e le coppie Legolas/Gimli, Frodo/Sam e Merry/Pipino. Questa suddivisione, oltre a rispecchiare la narrazione tolkieniana, ha fatto si che le miniature arrivassero a oggi in uno stato di conservazione perfetto.

Gandalf

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Fuso in un unico pezzo Gandalf il grigio è immortalato in una posa attenta, con il bastone alto a illuminare il cammino e Glamdring (il Martello degli Orchi o l’Abbattinemici) volta indietro ma pronta a scattare in sua difesa. La miniatura è completamente avvolta dalla grigia veste ben panneggiata che caratterizza il personaggio durante tutta la prima parte de Il Signore degli Anelli e lascia scoperte solamente le mani e il viso. Questo viene parzialmente coperto dal grande cappello a tesa larga, anch’esso segno distintivo di Gandalf, ma è comunque ben delineato con tratti somatici decisi nonostante la lunga barba e i capelli che si allungano sulle spalle.

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Glamdring è riprodotta in modo molto fedele a quanto descritto nel libro anche se la lama presenta uno spessore leggermente sovradimensionato per un’arma elfica. Molto bello il bastone, la cui parte superiore si apre per far spazio al cristallo che gli serve per illuminare la via.
La stampata è ottima (soprattutto per gli standard GW dell’epoca) con una linea di fusione sottile e facilmente asportabile con il cutter.

Aragorn

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Il futuro re di Gondor è ritratto da Games Workshop in una posa di difesa, con le braccia aperte e le ginocchia leggermente piegate e pronte a scattare. Nella mano destra troviamo Anduril, la spada riforgiata dai frammenti di Narsil (la spada che sconfisse Sauron durante la battaglia di Barad-dur), che rappresenta la regalità di Aragorn su Arnor e Gondor. Il viso è deciso e si ispira direttamente alla rappresentazione fatta da Viggo Mortensen nella trilogia diretta da Peter Jackson.
Le vesti di Granpasso (il nome comune con cui era conosciuto prima del suo ingresso nella Compagnia) rispecchiano il carattere schivo di questo personaggio così importante e si rifanno all’abbigliamento dei Raminghi del Nord.

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Una comoda giacca scende fino alle ginocchia ricoprendo i pantaloni mentre un pesante mantello ripara il tutto dai capricci del tempo; un paio di stivali in pelle riveste poi la parte inferiore delle gambe. L’insieme è ben pannellato con moltissimi dettagli. La parte posteriore mostra un gran movimento del mantello e vede ben replicato il bagaglio di Aragorn.
Come per tutta la Compagnia la qualità di stampa è eccellente e le linee di fusione sono pensate per essere asportate senza problemi e molto velocemente.

Boromir

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Figlio del Sovrintendete di Gondor, questo nobile cavaliere verrà tentato dall’Anello e cercherà di impossessarsene. A differenza di Gollum però riuscirà a resistergli spingendo così Frodo e Sam a intraprendere il loro viaggio solitario dopo che i possenti Uruk-Hai attaccheranno la Compagnia. Ciò fatto Boromir morirà (unico della Compagnia) nel tentativo di aiutare Merry e Pipino a scappare dagli orchi. Prima di morire però suonerà il Corno di Gondor allertando così gli altri membri della Compagnia.

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La miniatura di Boromir ha i tratti decisi descritti da Tolkien e si mostra fiero e pronto a suonare il Corno per chiamare a raccolta la Compagnia nei momenti più critici. Nella mano destra impugna la spada (simile ad Anduril ma meno raffinata) mentre uno splendido scudo rotondo protegge la schiena. Le vesti raffigurate sono quelle da battaglia ovvero pesanti indumenti di pelle decorati con particolari dorati e una lunga cinta. I vestiti sono ben modellati con un buon panneggio delle parti in tessuto e un’incredibile morbidezza di quelle in pelle che, una volta dipinte, non mancheranno di dar soddisfazione in termini di resa vista la grandissima pulizia della scultura.
Ottima anche in questo caso la fusione che vede praticamente assente qualsiasi linea.

Legolas

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Una corporatura agile e snella, lunghi capelli biondi, orecchie a punta e un grande arco sono invece le caratteristiche che contraddistinguono Legolas, l’elfo che si unirà alla Compagnia dopo il Concilio a Gran Burrone. Figlio del Re di Bosco Atro nel corso del romanzo stringerà un fortissimo rapporto di amicizia con il nano Gimli. Molto elegante questa miniatura riprende perfettamente lo spirito di eleganza e praticità della stirpe elfica descritta da Tolkien. Legolas è ripreso nell’atto di prendere dalla faretra una delle sue micidiali frecce. La posa è però poco enfatizzata anche se riesce a comunicare un sufficiente senso di movimento.

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Le vesti sono raffinate: una pratica blusa copre i pantaloni mentre gli stivali riparano gli stinchi. Il viso è ben delineato grazie anche ai lunghi capelli che scendono sulle spalle dell’elfo fino al torace. Le mani sono protette da morbidi guanti di pelle; in quella sinistra troviamo il lungo arco in legno i cui flettenti sono decorati con eleganti particolari in oro. La parte posteriore è dominata dalla grande faretra e dal flettente inferiore dell’arco.
Una esemplare fusione (del set in nostro possesso Legolas è sicuramente quello stampato meglio) completa questa spettacolare miniatura.

Gimli

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Gimli, figlio di Gloin, unico nano della Compagnia creerà un’amicizia unica con Legolas. Armato con una grande ascia bipenne aiuterà non poco i suoi compagni e riceverà da Galadriel tre capelli che incastonerà in un cristallo di rocca; per questo motivo verrà chiamato il “Portatore della Ciocca”.
La miniatura lo ritrae in posizione d’attesa con l’ascia impugnata a due mani in posizione orizzontale. Le vesti sono ben panneggiate con una pesante cotta di maglia che spunta sotto la maglia. Ben riprodotto il viso con i tipici tratti somatici naneschi descritti da Tolkien e la folta barba che spunta da sotto l’elmo.

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Sul retro troviamo una lunga treccia che corre lungo tutta la schiena. Il livello di dettaglio è incredibile, soprattutto considerando gli strati dei vestiti con cui si copre Gimli.
La fusione è buona anche se riscontriamo una linea piuttosto fastidiosa da eliminare che corre dall’ascia fino ad allungarsi sul braccio destro.

Frodo

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Il protagonista dell’avventura nella Terra di Mezzo, il Portatore dell’Anello, è l’hobbit Frodo Baggins, nipote di Bilbo Baggins il primo hobbit a lasciare la Contea a caccia di avventura. Dopo che Gandalf lo informa che l’anello lasciatogli da Bilbo è l’Unico Anello, il più potente di tutti, parte con lui e col fido amico e giardiniere Samvise Gamgee alla volta di Gran Burrone. Al termine di avventure incredibili dove verrà dato più volte per morto il piccolo hobbit riuscirà nella sua impresa e sconfiggerà Sauron gettando l’Anello nel fuoco del Monte Fato.
Splendida in tutta la sua piccolezza la miniatura di Frodo lo ritrae in posizione di difesa con Pungolo (il pugnale elfico trovato da Bilbo durante lo scontro con i troll ne lo Hobbit) nella mano destra e l’anello chiuso nella sinistra.

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L’abbigliamento classico da hobbit (camicia, pantaloni, giacca e panciotto) sono coperti dal mantello elfico ricevuto dopo il Concilio di Elrond mentre i grossi piedi coperti da un ciuffo di pelo bruno spuntano dai calzoni a tre quarti indossati dagli hobbit.
Il dettaglio della figura è ottimo nonostante il mantello ricopra tutta la parte posteriore della figura (eccezion fatta per un piccolo zaino). Le vesti sono ben definite con dettagli davvero minuscoli. Il viso è giovane con folti capelli ricci che scendono sulle tempie e sulla fronte del nostro personaggio.
La stampa è all’altezza di quella vista in Legolas e non si notano praticamente linee di fusione sul corpo o sui vestiti.

Sam

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Samvise Gamgee è il fido scudiero di Frodo e lo accompagna dall’inizio alla fine portandolo letteralmente sulle spalle fino all’ingresso della fucina del Monte Fato dove Frodo getterà l’anello sconfiggendo così Sauron e donando pace alla Terra di Mezzo.
Come per Frodo anche Sam è vestito come si conviene a un hobbit perbene e copre tutto con il mantello elfico ricevuto a Gran Burrone. Diversamente da Frodo però, Sam si porta sulle spalle il necessario per preparare i numerosi pasti necessari a sostenere gli hobbit durante il viaggio. Parliamo di pentole e stoviglie splendidamente rese in scala dagli scultori.

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La posa di questa miniatura è di attacco, con l mano destra armata e la sinistra quasi a proteggere ipoteticamente Frodo dall’attacco di qualche nemico. Il viso riproduce in modo abbastanza fedele quello di Sean Astin (l’attore che lo ha portato sullo schermo ne Il Signore degli Anelli) ed è uno di quelli meglio resi se pensiamo alla scala in cui queste figure sono riprodotte. La stampata è ottima, anche in questo caso e non presenta linee di fusione di sorta.

Merry

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Meriadoc Brandibuck, per gli amici Merry, è uno dei migliori amici di Frodo e si unirà al suo viaggio in modo molto rocambolesco. È il primo Hobbit a incontrare i Cavalieri Neri e a sentirne l’influenza negativa. Catturato insieme a Pipino dagli Uruk-Hai assiste al martirio di Boromir ma si libera nei pressi della foresta di Fangorn dove incontrerà Barbalbero, l’Ent che guiderà la rivolta degli alberi contro Isengard e il potere di Sauron. Dopo la battaglia si unirà a Re Theoden e, contro la volontà di quest’ultimo, cavalcherà con Eowyn fino alle mura di Minas Tirit arrivando a ferire mortalmente un Cavaliere Nero (ucciso definitivamente da Eowyn). Tornato a casa la sua esperienza militare lo porterà a organizzare la cacciata definitiva di Saruman dalla Contea.

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La sua miniatura lo vede in posa d’attesa, con il mantello aperto e la spada sguainata pronta ad attaccare i nemici della Compagnia. I suoi vestiti sono ottimamente realizzati e offriranno grandi spunti per chi vorrà sbizzarrirsi nel dettaglio dei vari tessuti. Il viso è determinato e i capelli sono splendidamente realizzati. Anche in questo caso non rileviamo alcuna linea di fusione.

Pipino

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Al secolo Peregrino Tuc, è il miglior amico di Merry e condivide con lui gran parte del viaggio. Dopo la battaglia di Isengard raccoglie il Palantir utilizzato da Saruman per comunicare con Sauron e ne viene influenzato. Gandalf riesce a portarglielo via ma nella notte lo hobbit lo trafugherà dai bagagli dello stregone venendo così soggiogato dall’occhio di Sauron. Solo la sua forza di volontà gli permetterà di resistere e Gandalf, accortosi del furto, correrà in suo aiuto. Perdonato il gesto, e per sicurezza, Gandalf porterà Pipino con se fino a Gondor, dove lo Hobbit presterà giuramento come guardia della Cittadella.

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Al termine della battaglia ritroverà Merry e marcerà con lui verso la fortezza di Sauron; durante la battaglia che ne segue riuscirà a uccidere il capitano dei Troll di Mordor.
Ancor più dettagliata dei suoi compagni hobbit la miniatura di Pipino lo mostra pronto all’azione con la spada alzata e il mantello aperto. Al tradizionale abbigliamento hobbit Pipino accosta una vezzosa sciarpa e una tracolla che lascia così il retro della miniatura coperto solo dal mantello elfico donatogli a Gran Burrone. Anche in questo caso le linee di fusione sono praticamente invisibili.

Conclusioni
La Compagnia dell’Anello edita da GW è sicuramente una delle migliori mai viste nel settore delle miniature e non ha nulla a che vedere con i modelli Mithrill e Harlequin sia per la qualità della scultura sia per la cura dei dettagli. Ovviamente influenzata dalla trilogia cinematografica queste miniature vantano però un maggior rispetto delle proporzioni e un materiale decisamente più lavorabile. Il dettaglio per tutti è eccellente così come la stampa che solo in un modello ha reso visibile delle sottili linee di fusione.
Nonostante l’uscita di due versioni successive ancora più dettagliate questa edizione rappresenta comunque una chicca per i collezionisti appassionati di questo gioco e della splendida trilogia creata da J.R.R. Tolkien.

Produttore e distributore: Games Workshop
Web: Games Workshop
Prezzo:

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